
MOTODEPOCA.NET by Mauro Fornasari
Preferisco il non banale, che abbia eleganza e una tradizione.
Se non sei un mototurista o uno a cui piace "tirare delle pieghe",
se per te la moto è un oggetto fatto per essere goduto, lasciando che il tempo percossa la strada in libertà assieme a te,
se quindi non hai fretta e non cerchi adrenalina,
allora, come a me, ti piaceranno le linee ben fatte, classiche o meno, ma non banali e certamente eleganti.
Forse sarò invecchiato o forse ho compreso che sono semplicemente passati quei tempi.
Quando saltavo sulle piste con il KTM, con partenze in batterie da 20/30 partenti e alla prima curva spesso si faceva catasta.
O quando si scommetteva, (solo su chi avrebbe pagato i "bombolini" al forno) e tiravo il mio Morini Corsaro 125 elaborato fino ai 140, sull'asse attrezzato tra Bologna e Casalecchio, allora in costruzione.
A quella velocità, che oggi è niente, avevo sotto di me pneumatici sottili con camere d'aria e solo due freni a tamburo.
Il Vintage oggi va alla grande, forse perché le linee dagli anni 60 agli 80 sono quelle in cui i designer cercavano la semplicità del gusto e non l'accattivante spirito del dinamismo a tutti costi.
Non è splendida la Mv Agusta.
Chi l'ha sentita girare in pista ricorderà il fischio del tre cilindri, ma anche la sua eleganza.
https://www.moto.it/news/mv-agusta-all-asta-la-3-cilindri-che-ha-corso-nel-1973.html
O forse le moto anni 70 tirano perché la generazione dei giovani motociclisti degli anni 70/80 era la più numerosa.
E' così che quindi oggi riporta certe linee sul mercato.
Le cose belle .. restano belle ... per tutti e per sempre.
Tutto era tondo, un tempo, poco spigoloso, e anche i giapponesi, allora, hanno fatto del proprio meglio con le linee morbide.
Con moto che però fornivano, a differenza delle nostre, motorizzazioni che oltre che essere prestazionali erano tecnologicamente fantastiche e sopratutto affidabili.
Noi, Italiani però, abbiamo dato l'imprinting a quei piccoli ometti che arrivavano in Europa con le macchine fotografiche e copiavano tutto.
Oggi vedere cosa fa Ducati con un perfezionamento del 1956 di un sistema divenuto l'alias del marchio Bolognese, il Desmodromico, ci fa capire chi e cosa fossero le moto Italiane allora ... e oggi.
Le moto dalle linee stupende e intramontabili mostrano, con la loro semplicità, l'umiltà del genio degli uomini.
Le mie moto
Gli albori, il mio monotubo, una sola immagine. era un vecchio BM, a cui montai un Minarelli 4 marce.
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Il mitico Moto Morini Corsaro.
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Il 350 Four,: la moto per "cuccare", quella che usavo da ventenne.
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BMW F650GS, il ritorno sull'assetto fuoristrada
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Royal Enfield Classic, controverso marchio ma splendida livrea, oggi,
del 1960
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il mio 50cc. Cadetti Motocross
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Il KTM 125 MC, Cadetti Motocross
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Il CX500. viaggi comodi, la moto della prima maturità.
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Ducati Scrambler 250, non ha bisogno di presentazione
in tutto il mondo.
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