Eravamo quattro amici al campo...

Mario, Io, "Tittili", il fratello di Mario, e Antonio.

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In fondo a via Segantini, proprio a fianco della F.B.Minarelli c'erano i "campetti", dove da bambini ci ritrovavamo a giocare a calcio.

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Con le nostre moto, a forza di giraci intorno sfruttando i sali e scendi, creati dai lavori per l'asse attrezzato che passava di lì, ci facemmo una specie di pista da motocross.

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Fu così che cominciai e ognuno di noi fece quello che poteva per giocare con la moto da cross.

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Mario divideva la sua con il fratello, io me l'ero fatta e ad Antonio, sicuramente il meglio di noi, avevano regalato un Fantic Caballero nuovo di zecca.

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Solo io però presi coraggio e mi recai al Motoclub Ruggeri ove chiesi informazioni per poter correre sulle piste vere. Lì conobbi Remo, il segretario che mi fece frequentare la pista di Molinella e poi, una volta presa la licenza di corridore in FMI, ogni occasione e ogni gara non me la perdevo.

La mia moto, di cui ho parlato nella mia presentazione, era composta all'inizio da un telaio ancillotti, che la DM produceva nel giro della Verlicchi.

Il motore era un P6 Minarelli, prima con il sistema Allumak,

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poi nel tempo montai il sistema Compact 

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ed infine finalmente con un cilindro con canna in alluminio cromata, il Radial System.

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Il primo serbatoio era in vetroresina, poi un amico,  Cau, figlio dell'allora proprietario della FACO, tuttora azienda di famiglia, me ne regalò uno costruito come prova e prototipo per la TGM.

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Il regalo fu graditissimo e  la mia moto si trasformo in qualcosa di più vicino ad una vera costruzione di quel periodo.

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Con morbida lastra di polietilene semitrasparente costruì i fianchetti che contenevano la scatola filtro e con il Radial System cambio totalmente carattere.

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Girare e in pista, con un Minarelli corsa lunga elaborato da me e comunque spesso tenere testa  ai  Sachs, motori estremamente più preformanti, mi procuro quelli che oggi sarebbero i follower.

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Comiciai così un po' per gioco e un po' per arrotondare a elaborare le moto  di alcuni di questi. 

Il passo alla classe 125 fu d'obbligo e mio padre mi aiutò